Si dice spesso che fare una cosa e non comunicarla è come non averla fatta. Un presunto dogma figlio dei tempi moderni a cui molti si affidano nell’ambito delle loro attività. E allora, carissimi associati, vediamo se riusciamo in qualche modo a sintetizzarlo questo primo anno di UNITA.
In questi dodici mesi, il primo Direttivo eletto dell’Associazione, che ha traghettato la nostra barca in questo primo lungo tratto di mare, ha lavorato incessantemente per gli obiettivi comuni della nostra categoria, riuscendo ad acquistare in breve tempo un ruolo centrale, niente affatto scontato, tanto nei rapporti con l’intero comparto dei lavoratori del nostro settore quanto nei principali rapporti con le Istituzioni.
Abbiamo cercato di mantenere un contatto costante con i nostri associati, che hanno regolarmente ricevuto i nostri aggiornamenti, partecipando al confronto e al dialogo – attraverso diverse centinaia di mail – e diventando parte integrante di iniziative pubbliche ideate e realizzate.
Dietro ogni decisione, dietro ogni risultato raggiunto e comunicato, c’è tuttavia una storia di incontri, programmi, progetti e trattative che hanno richiesto settimane e, in alcuni casi, mesi di lavoro. È stato un anno duro ma importante: la pandemia ci ha costretto e in parte ci costringe a vivere in una situazione di prolungata emergenza ma ciò non ci ha impedito di pianificare, parallelamente all’impegno per ottenere sostegni e tutele nell’immediato, una “road map” a medio termine per il raggiungimento dei nostri obiettivi fondamentali.
È il caso, ad esempio, del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore Audiovisivo o della grande battaglia sui cosiddetti Diritti connessi e sulle vecchie e nuove piattaforme audiovisive: mete su cui continueremo a lavorare senza distogliere lo sguardo ma che, necessariamente, prevedono delle tappe intermedie che richiedono tempi e gestioni delicate. L’elenco che potrete leggere di seguito – un elenco sommario che ci serve come promemoria – contiene molte delle iniziative intraprese dal Direttivo sia dal punto di vista emergenziale sia da quello programmatico: una lista che non può comprendere le fatiche, le telefonate, le lunghe riunioni, le stimolanti discussioni che ogni giorno abbiamo portato avanti, ma che aiuta a costruire un’idea di ciò che ci lasciamo alle spalle e ciò che ci attende domani.
L’elemento certo, tuttavia, è uno solo: sebbene la strada da percorrere sia ancora lunga, stavolta, a differenza del passato, un percorso chiaro è stato tracciato.
Partita con 111 soci fondatori, l’Associazione Unita nel corso di questi 12 mesi di lavoro ha più che decuplicato il numero dei suoi iscritti, arrivando a contare ad oggi più di 1200 soci. Una media di circa 100 iscritti al mese nel corso di questo primo incredibile anno.
Buon compleanno UNITA!