Di seguito il testo integrale del comunicato stampa di “Società Umanitaria”.
L’iniziativa “Al Femminile”, promossa dalla Società Umanitaria per dar sempre più voce alle donne nel mondo della Settima Arte, segna una data importante: i due premi cinematografici che la caratterizzano, entrambi alla loro prima edizione, entrano nel vivo con la pubblicazione delle prime nomination.
Il desiderio di vedere il mondo del cinema e dell’audiovisivo sempre più popolato di voci femminili è la spinta che ha portato all’ideazione di “Al femminile, premi cinematografici Società Umanitaria” con due riconoscimenti dedicati alla sceneggiatura: un’arte, un mestiere, tradizionalmente appannaggio maschile. Anche Unita, nello sposare intenti e valori della Società Umanitaria, ha partecipato a questa importante iniziativa. Cliccando sul link di seguito, potrete leggere il comunicato integrale in cui sono riportate le nomination.
Il progetto vanta il sostegno di rinomate professioniste del settore, tra le quali la regista Cristina Comencini che, nell’intervista Al femminile, premi cinematografici Società Umanitaria con Enrico Nosei, Direttore della
programmazione Cineteca di Milano, ha dato dei suggerimenti alle candidate, concludendo: «Io sono una donna dunque incoraggio, aiuto e curo. Noi siamo differenti» e Maria Pia Calzone, cofondatrice
dell’associazione Unita (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo), dove ricopre la delega alla parità di genere. La battaglia contro le disuguaglianze -fuori e dentro il set- è «un cammino da fare insieme perché
niente è più forte di un uomo che legittima delle prese di posizione» ci ha spiegato. Eppure sullo schermo continua a dominare lo sguardo maschile, e adesso, per l’attrice, «non basta incentivare l’assunzione delle
registe, né è sufficiente incrementare le professionalità femminili, ma sperimentare delle misure più radicali, promuovere per un tempo limitato politiche di premialità verso i progetti female-driven, ossia pensati da donne».
Ed è proprio questo il DNA di Al femminile, infatti l’iniziativa nasce dalla collaborazione del Presidente della Società Umanitaria, Alberto Jannuzzelli, con le ideatrici, Ilaria Branca di Romanico e Aimara Garlaschelli, che
insieme hanno istituito un comitato fondatore, di sole donne, composto da: Ilaria Branca di Romanico, Luisa Comencini, Silvia De Laude, Aimara Garlaschelli, Gaia Guarducci, Irene Magrelli, Jole Milanesi, Marzia
Oggiano, Maria Elena Polidoro.
Come ha scritto Virginia Nesi (Corriere della Sera, 27 ora) «Lo sguardo maschile continua a dominare la scena. Quello che la critica cinematografica Laura Mulvey definì male gaze prevale e discrimina. Sono gli occhi del regista dietro la macchina da presa, quelli dello spettatore al cinema e del personaggio sullo schermo. Molti dialoghi vengono scritti da sceneggiatori. Dietro la macchina da presa si nasconde ancora un
universo maschile che dimentica determinate sensibilità: quelle delle donne appunto. Secondo la ricerca “Dea –Donne e audiovisivo” del Cnr, in Italia le donne impegnate nella scrittura della sceneggiatura erano il
14,6 % nel 2019». Ma, molte cose stanno cambiando. Maria Pia Calzone conclude la sua intervista con queste parole: «Il premio Ilaria Branca di Romanico è la dimostrazione che le donne si stanno organizzando
tra di loro. Iniziano a riunirsi, confrontarsi, fare networking. E questo clima in cui ci sono donne che parlano ad altre donne con l’obiettivo di aiutarle è già un cambiamento», e noi la ringraziamo.
Ecco quindi le nomination, che potrete consultare a questo link: https://www.umanitaria.it/area-stampa/milano-comunicati-stampa/2268-al-femminile-premi-cinematografici-societa-umanitaria